Nuovo DDL cybersicurezza e reati informatici.
Approvato nella seduta di mercoledì 15 maggio dalla Camera dei Deputati il disegno di legge n. 1717 – numerato 1143 al Senato – contenente “disposizioni in materia di rafforzamento della cybersicurezza nazionale e reati informatici“.
Il testo è composto da 24 articoli, alcuni dei quali modificano il codice penale e il codice di procedura penale, introducendo, tra altre novità, significativi aumenti di pena per reati come l’accesso abusivo a un sistema informatico (punibile con la reclusione da due a dieci anni se commesso da un pubblico ufficiale) e il danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici (punibile con la reclusione da due a sei anni per l’ipotesi semplice e da tre a otto anni per quella aggravata).
Si prevede l’introduzione di un terzo comma nell’art. 629 c.p. (estorsione), richiamato anche nell’art. 24-bis d. lgs. 231/2001 in tema di responsabilità degli enti, ai sensi del quale “chiunque, mediante le condotte di cui agli articoli 615-ter, 617-quater, 617-sexies, 635-bis, 635-quater e 635-quinquies ovvero con la minaccia di compierle, costringe taluno a fare o ad omettere qualche cosa, procurando a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei a dodici anni e con la multa da euro 5.000 a euro 10.000. La pena è della reclusione da otto a ventidue anni e della multa da euro 6.000 a euro 18.000, se concorre taluna delle circostanze indicate nel terzo comma dell’articolo 628 nonché nel caso in cui il fatto sia commesso nei confronti di persona incapace per età o per infermità“.
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