In considerazione dell’interesse mediatico della vicenda, si segnala l’ordinanza con cui la Corte d’Assise di Busto Arsizio si è pronunciata sulla richiesta di ammissione ai programmi di giustizia riparativa da parte dell’imputato successiva alla sentenza di condanna di primo grado.
Con la sentenza in commento (sez. 2, 7.07.2023-11.08.2023, n. 34584) la Cassazione ha ritenuto ammissibile la revoca dell’abbreviato richiesto a seguito di emissione del decreto di giudizio immediato in un caso in cui il compendio probatorio era stato integrato con successivo deposito dall’Ufficio della Procura.
Segnaliamo la decisione della Corte d’Appello di Milano che con ordinanza del 13.07.2023 ha rigettato l’istanza di ammissione a un programma di giustizia riparativa, presentata da un imputato per il reato di cui all’art. 73 D.P.R. 309/90.
Come preannunciato e auspicato è stato emesso Decreto del Ministero della Giustizia recante “Integrazione al decreto 4 luglio 2023, recante: «Portale deposito atti penali» – Avvio fase di sperimentazione“.
Segnaliamo e pubblichiamo il materiale informativo realizzato dalla DGSIA del Ministero della Giustizia volto ad illustrare le funzionalità sviluppate sul PDP (Portale Deposito atti Penali) relative al deposito dei nuovi atti, oltre che le ulteriori innovazioni.
Pubblicata la quattordicesima edizione del Libro Bianco sulle Droghe, utile ed interessante studio sugli effetti della legislazione antidroga che analizza in questa edizione i dati dell’anno 2022.
E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 155 del 5 luglio 2023) il Decreto del 4 luglio 2023 del Ministro della Giustizia in tema di “Portale deposito atti penali (PDP)“.
Nuovo intervento della Cassazione (Sezione 4 depositata il 13.06.2023 n. 25361) in tema di modalità di acquisizione ed analisi dell’utilizzabilità delle risultanze delle chat criptate tramite SKY ECC acquisite nel corso delle indagini.
Il Consiglio dei Ministri del 15 giugno 2023, su proposta del Ministro della giustizia Carlo Nordio, ha approvato, con la previsione della richiesta alle Camere di sollecita calendarizzazione, un disegno di legge che reca modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale e all’Ordinamento giudiziario.
Con sentenza 111 pubblicata il 5.06.2023 la Corte costituzionale ha dichiarato parzialmente illegittimi gli articoli 64 comma 3 C.P.P. e 495 comma 1 C.P. sancendo il diritto al silenzio per la persona sottoposta alle indagini o all”imputato sulle informazioni previste dall’art. 21 norme att. C.P.P. sulle cd. qualità personali (pseudonimo, condizioni di vita, beni patrimoniali, precedenti condanne, sottoposizione ad altri processi, ecc.).
